A Palazzo Cavalli Franchetti, per la prima volta una mostra racconta il rapporto tra il genio del Novecento e il mercante di quadri, che per primo comprò le opere del "periodo blu". In scena, 150 capolavori grafici dell'artista commissionati dal mecenate delle avanguardie.
"Era il 1901, quando un ventenne Picasso sbarcava a Parigi dopo aver animato i fermenti avanguardisti tra l'accademica Madrid e la febbricitante Barcellona, e nel tentativo di farsi strada nel mondo dell'arte e delle gallerie, conobbe Ambroise Vollard, fra i primi ad intuire la sua grandezza e ad offrirgli le prime occasioni di esporre nella sua galleria. Vollard, di contro, già si era fatto un nome come mecenate-editore ardito e audace particolarmente sensibile per il nuovo che scalpitava in quella svolta secolare, guardando con scrupolo e tenacia proprio a quegli artisti "refusés", ai margini dell'ufficialità... Vollard si affermò nella Bell Epoque come il mercante raffinato e illuminato che seppe promuovere all'attenzione dei più grandi collezionisti europei e americani le avanguardie. I nomi la dicono lunga. Per esempio, fu Vollard ad acquistare e rivendere le opere di Picasso ad appassionati d'arte contemporanea come Schukin e Morozov, a Gertrude e Leo Stein, a Barnes e Thannhauser, perfino a Stieglitz.
(Laura Larcan) www.repubblica.it/speciali/arte/recensioni
Notizie utili - "Picasso e Vollard. Il genio e il mercante",
dal 6 aprile all'8 luglio 2012,
Istituto Veneto di Scienze Lettere ed Arti,
Palazzo Cavalli Franchetti (Campo Santo Stefano),
Venezia.
Orari: lunedì-domenica, 10-19.
Ingresso: intero € 9, ridotto € 7,50.
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