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domenica 3 giugno 2012

REALTA' DISTORTE


Siete mai stati da “sabbie e nebbie” situato tra campo San Tomà e campo San Polo, adiacente alla casa del Goldoni? un raffinato negozio che propone un'accurata selezione di oggetti capaci di incantare attraverso la purezza dei materiali e delle forme: un viaggio tra oriente e occidente. Tra gli espositori si possono scoprire un’ampia scelta di teiere giapponesi in ghisa, ciotole e vasi di Rina Menardi e di Martha Giaretta, sciarpe dell' Atelier Chiara Pizzinato realizzate con stoffe giapponesi e molti altri, interessanti, articoli regalo.
Noi tra gli articoli esposti abbiamo trovato un Taumascopio. Un oggetto dalle sembianze di un piccolo telescopio, capace di generare visioni e di accendere in noi quella incontenibile curiosità che spesso i bambini hanno per un gioco nuovo.  In effetti basta poco per vedere il mondo con occhi diversi: un tubo vuoto le cui pareti interne sono ricoperte da specchi, un mirino ad una estremità ed una lente all’altra. Il risultato sono immagini astratte e multiformi, costituite dal gioco dei riflessi che si generano all’interno di questa “scatola magica”. Ecco ciò che abbiamo visto.


Un ringraziamento a Roberto Gomezel, autore delle foto.
Sabbie e Nebbie
Calle dei Nomboli, 2768/A
30125 - San Polo (VE)
Tel: +39 041 719073
Fax: +39 041 719073

martedì 29 maggio 2012

IL PONTE DEI PUGNI E IL FOTOGRAFO FABIO BRESSANELLO


Un ponte che si trova tra campo Santa Margherita e campo San Barnaba: ma perché “Ponte dei Pugni?”. Il ponte di certo non si fa notare per linea e stile, ma arrivati alla sua sommità si noteranno, in ognuno dei quattro angoli, l’impronta in marmo di un piede, tracce di antiche usanze veneziane. Proprio su questo ponte si svolgevano le "guerre dei pugni”; i Venezia, infatti, in passato erano divisi in 2 fazioni: i Castellani, che occupavano i sestieri di Castello, S. Marco, Dorsoduro e i Nicoletti che risiedevano in quelli di S. Polo, S. Croce e Cannareggio. Molto diversi tra loro, usavano sfidarsi in veri e propri duelli proprio sui ponti, che spesso venivano per l’occasione rinforzati. Vi era una pubblica sfida, come nei tornei cavallereschi, e poi la battaglia dove le squadre arrivavano a suon di musica, schierandosi dall’una e dall’altra parte del ponte. La gente si assiepava per vedere, in piccole imbarcazioni sul canale, sulle fondamenta e alle finestre dei palazzi circostanti. I combattenti portavano corazze, elmi, scudi ed erano armati di canne e bastoni, ma dal 1574 furono permesse solo le battaglie a pugni. Soltanto nel 1705, dopo scontri particolarmente cruenti, il governo intervenne drasticamente proibendo qualsiasi assembramento presso i ponti, pena la galera. Oggi il ponte dei pugni è divenuto un punto di attrattiva, per turisti e visitatori, per la presenza della barca della frutta, un vero e proprio negozio galleggiante molto caratteristico. In passato ve ne erano diverse, sparse in tutta Venezia, anche per la vendita del pesce.


Molto bello è un “ritratto” che il fotografo Bressanello fa del ponte in pieno inverno, con la neve. Fabio, nasce a Burano nel 1967 ed è proprio qui che matura il suo senso estetico e il piacere per i colori, ed è proprio qui che avvengono le sue prime sperimentazioni con la fotocamera. Oggi ha uno studio fotografico, l’Art Studio, proprio in fondamenta Gerardini, presso il Ponte dei Pugni. La sua ricerca genera immagini molto interessanti e suggestive partendo da vedute un po’ più tradizionali e descrittive di palazzi veneziani, fino alla rappresentazione di “pezzi” di laguna, dove lo scatto effettuato in particolari condizioni di tempo e luogo rende mare e cielo fusi in un unico infinito e dove solo i segni scuri delle briccole, come grafismi su una tela chiara, diventano protagoniste incontrastate. Altri scatti sono stati dedicati alla riflessione dove le architetture che si specchiano nell’acqua dei canali, perdono momentaneamente la loro forma, la loro fisicità nel movimento inpetuoso delle onde, divenendo esplosione di colori e trasformandosi in mera percezione sensitiva. Passando per l’Art Studio non dimenticate di prestare particolare attenzione alle foto dei muri veneziani (colorati, scrostati, rovinati, materici), che stampate in grande formato, acquistano la dirompenza ed una similitudine di linguaggio di opere pittoriche contemporanee, animate da campiture di colore e grosse pennellate. Secondo lui “la bellezza ci circonda, si nasconde nei muri, fugge con le ombre”: è così che Fabio “ci apre gli occhi e ci insegna a guardare”.


(Tutti i diritti delle foto sono di Fabio Bressanello. Per gentile concessione)
ART STUDIO di Fabio Bressanello 
Dorsoduro 2835/A   30123   Venezia Italy
                    Ponte Dei Pugni - Campo San Barnaba                            
                    tel: + 39  0417241080
                    mail: info@bressanelloartstudio.com

lunedì 21 maggio 2012

TANGO WORLD IN VENICE

Dal 30 maggio al 3 giugno Venezia ospiterà la quinta edizione di “ Tango world in Venice”. In una cornice alquanto romantica e poetica come quella di una delle città più belle del mondo, Venezia. Il programma prevede serate di milonga arricchite da esibizioni di ballerini argentini di fama internazionale, quali Miguel Angel Zotto, Riccaro Barrios e Laura Melo, Lucila Cionci e Rodrigo Corbata, Aoniken Quiroga e Alejandra Mantinan, Max Van de Voorde e Solange Acosta, e musicisti come Felix Picherna, Luigi Felisatti, Mauro Berardi, Otros Aires e Solo Tango Orquesta.

La manifestazione si aprirà lunedì 28 maggio con extra festival, dove è possibile visitare le più belle isole della laguna in motoscafo, con pranzo tipico a base di pesce in un agriturismo e milonga pomeridiana nella sala del ristorante. Il 29, invece sarà una giornata libera in cui ognuno potrà visitare la città e perdersi per calli e musei senza dimenticare che la sera è prevista una serata milonga sotto le stelle in campo San Giacomo dell’Orio dalle 21.00 alle 23.00.
I giorno seguenti la manifestazione prevede vari eventi quali videoconferenze, presentazione di libri attinenti alla realtà del tango, workshop e lezioni per chi vuole muovere i primi passi e conoscere questo affascinante linguaggio del corpo, oltre a esibizioni di musicisti e ballerini professionisti.
La rassegna terminerà domenica 3 giugno alle 18.30 con la festa “Despedida” con il saluto ai maestri.

Per chi volesse saperne di più:
Anna Proscia : +39 328 065 5348
Davide Costantini : +39 348 419 3757
e-mail : tangoworldinvenice@gmail.com

martedì 8 maggio 2012

L'AMERICA'S CUP SBARCA A VENEZIA


Dal 12 al 20 maggio Venezia non solo sarà il palcoscenico di un grande evento sportivo, ma anche il luogo dove rilanciare Venezia come città dello Yachting e soprattutto proporre e sottolineare l'esigenza di un nuovo rapporto con il mare e più in generale con l'ambiente naturale. Il tutto attraverso l'esaltante contrasto tra la tecnologia di imbarcazioni avveniristiche impegnati nel Trofeo mito della vela, e un patrimonio ambientale e architettonico unico al mondo, con la sua storia indissolubilmente legata la mare.
A Venezia si daranno battaglia alcuni tra i sailing team più forti del mondo. L’evento potrà contare sulla presenza di nove barche, provenienti da sette nazioni. Saranno della partita Luna Rossa Challenge (ITA), con due barche, timonate da Paul Campbell-James e Chris Draper; Artemis Racing (SWE), con lo skipper Terry Hutchinson; China Team (CHN), con lo skipper Fred Le Peutrec; Emirates Team New Zealand (NZL), con lo skipper Dean Barker; Energy Team (FRA), con lo skipper Loick Peyron; ORACLE Racing (USA) con due barche, timonate da James Spithill e Darren Bundock; Team Korea (KOR), con lo skipper Nathan Outteridge.
L’innovativo format della manifestazione si compone di prove di velocità pura, serrati duelli uno contro uno e regate di flotta che vedranno impegnati nove AC45 identici.
L’AC45, catamarano dotato di ala rigida, è la barca ufficiale delle AC World Series ed è il capostipite di una nuova generazione di imbarcazioni pensate per la 34ma Coppa America. Capace di velocità superiori ai 50 km/h, l’AC45 resta comunque maneggevole al punto da trovarsi a suo agio sui percorsi brevi e competitivi della nuova America’s Cup.
L’AC World Series offrirà percorsi brevi e stretti, pensati per garantire regate competitive tanto al pubblico assiepato lungo le banchine, quanto ai telespettatori. Il nuovo formato della manifestazione comprende una prove di velocità pura, un evento di match race e una serie di regate di flotta che vedranno impegnati sulla linea di partenza nove AC45 identici. L’AC World Series rappresentano l’unica occasione per vedere i protagonisti dell’America’s Cup regatare tutti assieme.
Il programma prevede nove giorni di regate che si disputeranno tra le 14.00 e le 16.30 alternando due campi di regata: uno, il Campo di Regata Lido, localizzato in mare aperto, davanti al Lido e al molo di San Nicolò, l’altro, il Campo di Regata San Marco, all’interno della laguna, tra l’isola del Lido, Piazza San Marco e Punta della Dogana ed è così organizzato:
Venerdì 11 - allenamenti e prove                                                    
Sabato 12 - Match race (sfida tra due barche), Percorso Lido
Domenica 13 - Regata in flotta, Percorso Lido
Lunedi 14 - Riposo e manifestazioni collaterali di voga veneta e vela al terzo
Martedi 15 - Riposo e manifestazioni collaterali di voga veneta e vela al terzo
Mercoledi 16 - Regata in flotta  Percorso Lido
Giovedi 17 - Regata in flotta Percorso Lido
Venerdi 18 - Prove di velocità e regata di flotta, Percorso San Marco
Sabato 19 - Match race, Percorso San Marco
Domenica 20 - Speed Trial (prove di velocità) e regata di flotta, Percorso San Marco

Per gli eventi al Lido Actv organizza navette fino a San Nicolò, altrimenti servito solo dal ferry che parte dall’isola del Tronchetto, e dopo una breve passeggiata tra il verde prossimo alle dune del Lido si arriva alla lunga diga della bocca di porto e da lì lo spettacolo non sarà da meno di quello di San Marco.
Sono, comunque, previsti maxi schermi per seguire in diretta le regate, concerti, prove di vela tradizionale e altre manifestazioni destinate al pubblico che potrà conoscere da vicino i protagonisti dell'ACWS nel villaggio che accoglierà le basi delle squadre nell'Arsenale, aperto sin dalle 10 di mattina.
Esso costituisce una parte molto estesa della città insulare e fu il cuore dell'industria navale veneziana a partire dal XII secolo. È legato al periodo più florido della vita della Serenissima e ha anticipato di secoli il moderno concetto di fabbrica, rappresentando l'esempio più importante di grande complesso produttivo a struttura accentrata dell'economia preindustriale. La superficie si estendeva su un'area di 46 ettari, Gli ampi locali delle Corderie dell'Arsenale sono attualmente utilizzati come una delle sedi espositive della Biennale di Venezia, oltre che per alcune attività di piccola cantieristica ed altre attività minori.
Le America's Cup World Series di Venezia sono, comunque, il risultato dell'impegno, oltre che del Comune di Venezia e del Sindaco Giorgio Orsoni, di tutti gli enti locali che grazie ad un gruppo di sostenitori, privati facenti capo a Thetis, società per la ricerca e le tecnonologie marine,che ha creduto in questa importante iniziativa. L’appuntamento velico, che si inserisce come nuovo evento nel ricco calendario delle manifestazioni veneziane, sarà inoltre l'occasione per una serie di iniziative che avranno come obiettivo la sostenibilità e la difesa dell'ambiente.

Dicono della regata:
Il presidente dell’America’s Cup Event Authority, Richard Worth
“Siamo davvero emozionati all’idea di portare l’AC World Series a Venezia, dove sono concentrati un gran numero di appassionati di vela. Il fascino della città e l’unicità della sua storia offriranno il background ideale ai potentissimi AC45, che sfrecceranno a grande velocità sotto gli occhi del pubblico. Inoltre non va scordato che Venezia non è nuova a esperienze di questo genere”.
Il direttore della regata Iain Murray
“Gli stupendi canali di Venezia e il superlativo Canal Grande offriranno un’arena eccezionale per gli AC45. Percorsi vari e l’instabilità della brezza renderanno le regate estremamente complicate”.
il sindaco Giorgio Orsoni   
“Per Venezia ospitare l'America's Cup è una grande soddisfazione. Qui l'evento trova un palcoscenico che nessun altra location al mondo può mettere a disposizione. Le regate davanti a palazzo Ducale e all'ombra del campanile di San Marco, le competizioni di fronte alle perle liberty del Lido, l'Arsenale, che farà da base per i team e da sede al village, sono luoghi unici che associano fascino a grandi prospettive di sviluppo. Con la città storica supportata da Mestre e dalla terraferma in un tutt'uno territoriale che fa di quest'area il cuore di una delle aree più vitali del Paese”.


Indirizzi utili:  
www.americascup.com
www.veneziaeventi.com
www.americascup.com/hospitality
Informazioni  



sabato 5 maggio 2012

GUALTI: accessori e natura




Gualtiero Salbego,
in arte GUALTI è un giovane designer, visionario, che progetta e realizza  gioielli e abiti capaci di scaturire narrazioni “favolose” ed immaginifiche, raffinate sculture ispirate a morbide forme organiche.

Dice dei suoi prodotti:
“ le forme organiche-simboliche delle mie creazioni, sono come radici che emergono dal profondo, propaggini filamentose di un mondo sommerso, io creo come respiro, proiezioni del mio sentire. Gli ornamenti che nascono dalle mie mani diventano estensioni del corpo… scenografiche sculture che abbracciano il movimento e rifuggono la simmetria, verso un nuovo linguaggio poetico che va ad arricchire lo scrigno segreto dei tuoi desideri”

L’atelier, che si trova  a Dorsoduro - Rio Terà Canal 3111, si presenta come uno spazio dal sapore surreale, bianco, candido, nel quale i “tessuti”, sembrano fluttuare, sospesi, e i preziosi, appoggiati su essenziali strutture, assomigliano a piccoli organismi tentacolari, ricordando che siamo nel cuore di Venezia, città d’acqua, città nell’acqua. E così una stola, confezionata con attenzione ai dettagli, propri dei prodotti dell’alta moda, prende sembianze di un corallo o di un alga, colorata, morbida, duttile, capace di cambiare  con il movimento del corpo quasi fosse animata. I monili (anelli, bracciali, spille e ornamenti da mettere in testa), pensati come estensioni del corpo, sono contemporanei e nascono da un concetto di forma pura che “germoglia” in piccoli filamenti lucenti. Si ispira a foglie, anemoni, utilizzando materiali come vetro e resine.

GUALTI
Dorsoduro, Rio Terà Canal 3111
30123 Venezia, Italia
Orari di apertura: da lunedì a sabato
10.00 – 13.00 e 15.00 - 19.30
(domenica chiuso)

giovedì 3 maggio 2012

PICASSO E VOLLARD A PALAZZO CAVALLI FRANCHETTI


A Palazzo Cavalli Franchetti, per la prima volta una mostra racconta il rapporto tra il genio del Novecento e il mercante di quadri, che per primo comprò le opere del "periodo blu". In scena, 150 capolavori grafici dell'artista commissionati dal mecenate delle avanguardie.

"Era il 1901, quando un ventenne Picasso sbarcava a Parigi dopo aver animato i fermenti avanguardisti tra l'accademica Madrid e la febbricitante Barcellona, e nel tentativo di farsi strada nel mondo dell'arte e delle gallerie, conobbe Ambroise Vollard, fra i primi ad intuire la sua grandezza e ad offrirgli le prime occasioni di esporre nella sua galleria. Vollard, di contro, già si era fatto un nome come mecenate-editore ardito e audace particolarmente sensibile per il nuovo che scalpitava in quella svolta secolare, guardando con scrupolo e tenacia proprio a quegli artisti "refusés", ai margini dell'ufficialità... Vollard si affermò nella Bell Epoque come il mercante raffinato e illuminato che seppe promuovere all'attenzione dei più grandi collezionisti europei e americani le avanguardie. I nomi la dicono lunga. Per esempio, fu Vollard ad acquistare e rivendere le opere di Picasso ad appassionati d'arte contemporanea come Schukin e Morozov, a Gertrude e Leo Stein, a Barnes e Thannhauser, perfino a Stieglitz.

Notizie utili - "Picasso e Vollard. Il genio e il mercante",
dal 6 aprile all'8 luglio 2012,
Istituto Veneto di Scienze Lettere ed Arti,
Palazzo Cavalli Franchetti  (Campo Santo Stefano),
Venezia.
Orari: lunedì-domenica, 10-19.
Ingresso: intero € 9, ridotto € 7,50.

mercoledì 2 maggio 2012

ELLIOT ERWITT A VENEZIA


Mostra Elliott Erwitt a Venezia: Personal Best alla Giudecca

Sbarca, letteralmente, a Venezia "Personal Best" una selezione di 140 fotografie fra le più celebri e significative del maestro della fotografia Elliott Erwitt. La sua intera carriera sintetizzata in una mostra realizzata personalmente da Erwitt e curata da Denis Curti con la partnership di Jacob Cohën e il patrocinio della Regione del Veneto e del Comune di Venezia, Assessorato alle attività culturali.
Membro dal 1953 della storica agenzia Magnum, fondata al termine della seconda guerra mondiale da un gruppo di fotografi fra i quali Henri Cartier-Bresson e Robert Capa, Erwitt non solo ha raccontato con piglio giornalistico gli ultimi sei decenni della storia del nostro mondo e della civiltà contemporanea, ma ha saputo cogliere in una serie di immagini in bianco e nero gli aspetti più tragici e quelli più divertenti della vita che è passata di fronte al suo obiettivo.
Da Jacqueline Kennedy a Marilyn Monroe fino a Che Guevara e Richard Nixon, fotografato durante un concitato dialogo con Nikita Krusciov nel 1959, sono numerose le celebrità che compaiono nel percorso di questa mostra. Su tutte Erwitt posa uno sguardo allo stesso tempo tagliente e pieno di empatia, dal quale scaturisce non soltanto l'ironia del vivere quotidiano, ma anche la sua complessità.
Mostra Elliott Erwitt a Venezia: Personal Best alla Giudecca
Presso "Casa dei tre oci" Sestiere Giudecca, 43, Venezia
Mostra Elliott Erwitt a Venezia: Personal Best alla Giudecca
Orario: Tutti i giorni 10 – 19. Sabato 10 – 22, chiuso martedì.
              Apertura straordinaria 24 aprile, 1 maggio
Costo: 8 € intero, 6 € ridotto
Zona: Giudecca
Dal: 02/04/2012
Al: 15/07/2012

la ricetta del giorno: ANGUILLA ALLA VALLESANA E PEOCI


INGREDIENTI PER 4 PERSONE
800 g di anguilla, pulita e tagliata a pezzi di circa 8 cm
600 g di patate
1 kg di cozze
1 cipolla
2 spicchi di aglio
200 g di polpa di pomodoro maturo
4 dl di vino rosso leggero
1 ciuffo di prezzemolo
olio extravergine di oliva
sale
pepe

PREPARAZIONE
Sbucciate e tritate la cipolla e uno spicchio di aglio e fateli appassire in 4 cucchiai di olio; aggiungete l’anguilla e le patate, sbucciate e tagliate a spicchi. Unite anche la polpa di pomodoro, salate, pepate e versate il vino. Coprite e cuocete a fuoco dolce per circa 25 minuti.
Nel frattempo spazzolate le cozze per eliminare le eventuali barbe e lavatele con cura sotto l’acqua corrente, poi mettetele in una grossa padella e fatele aprire a fuoco vivace con il secondo spicchio di aglio, sbucciato e schiacciato, e abbondante prezzemolo, lavato, asciugato e grossolanamente tritato.
Quando l’anguilla sarà cotta, sgocciolatela con le patate dal fondo di cottura e tenete entrambe in caldo. Fate restringere il sugo di circa la metà, versatelo sull’anguilla e le patate, disposte nei piatti individuali, e servite subito, accompagnando con le cozze a parte.

IL VINO GIUSTO
Il sapore intenso e dominante dell’anguilla richiede un vino rosso, sia pur garbato, come il Bardolino o un esuberante e fresco Lambrusco di Sorbara.

ORIGINE:     VENETO
difficoltà:        media
preparazione: 30 minuti
cottura:           30 minuti
(www.cucina.corriere.it/ricette/veneto)

UNA PIACEVOLE LETTURA


SCARPA, TIZIANO,
Venezia è un pesce.
Feltrinelli
 
Ha avuto una bella idea, l'editore Feltrinelli, a riproporre - riveduta ed ampliata - l'iniziativa editoriale di Paravia, che, nel 1998, aveva pubblicato "In gita a Venezia con Tiziano Scarpa". Si tratta di una guida letteraria, come si usava in altre epoche, che tuttavia non ha solo lo scopo di suggerire itinerari più o meno turistici, ma anche di fornire un ritratto, più antropologico che artistico, della città natale dell'autore. L'edizione feltrinelliana si compone di due parti e di un intermezzo: la prima adempie, a suo modo, all'impegno contratto con il sottotitolo, suggerendo nove quasi-itinerari ripartiti in altrettante "sezioni" corporali: piedi, gambe, cuore, mani ecc. Coerentemente con l'idea già espressa nei suoi lavori letterari, Tiziano Scarpa conferisce al corpo un ruolo centrale nell'esperienza del mondo.
Nel caso specifico, suggerisce che l'esperienza di Venezia non debba essere monopolizzata da una minoranza di storici dell'arte, ma che risponda invece, nonostante il rischio di schizofrenia, all'esigenza di un corpo frantumato: frantumato anch'esso, così come, secondo Scarpa, si frantumerà Venezia, per la mortale sua ridondanza estetica. Dunque, suggerisce Scarpa - sulle orme di un certo Calvino -, vi è una Venezia esperita dai piedi, una agognata dal cuore, una patita dal naso e dalle gambe, una bramata dalle mani ecc. Questo nella prima parte. La seconda, invece, propone un'antologia di esercizi letterari aventi Venezia come oggetto: in buona parte si tratta di scritti dello stesso autore, con la piacevole aggiunta di un brano, tradotto dallo stesso Tiziano Scarpa, di Guy de Maupassant, e di un testo inedito di Diogo Mainardi. L'intermezzo, infine, offre una rassegna bibliografica delle opere letterarie a cui l'autore, nella prima parte, ha fatto riferimento.
Rivolgendosi a una graziosa candidata turista, Scarpa propone una guida, un manuale di orientamento pratico, quotidiano e immediato in cui c'è posto per aneddoti personali o popolari e per curiosità varie; l'opera, insomma, è apparentemente estranea alla mitologia più o meno decadente di cui sappiamo. Ma ciò che colpisce è, tuttavia, proprio la dimensione mitologica del libro.
Tiziano Scarpa, nato e cresciuto a Venezia, ritrae Venezia come un organismo primitivo e avvolgente, materno: e misterioso, come ogni origine. Venezia è un pesce, "è dalla notte dei tempi che naviga". Come si può non vedere nell'immagine del pesce mitologico quella del mare, cioè dell'origine - materna per definizione? L'origine, qui, è la salvezza perchè mette in atto il nostro desiderio di perderci, di smarrirci, di confonderci. "Il primo e unico itinerario che ti suggerisco ha un nome. Si intitola: "A caso". Sottotitolo: "Senza meta". Si tratta di smarrirsi, di perdersi, di girovagare senza uno scopo, senza un perchè, lasciandosi risucchiare in questo organismo originario. "La salvezza viene dall'origine", afferma l'autore; in essa non v'è "nessun Minotauro" - "nessun mostro acquattato che aspetta di divorare la propria vittima". Si tratta, evidentemente, del sogno di chi si è allontanato, di chi è partito. Coloro che restano, quasi sempre, hanno sogni diversi.

ARSENALE DELLA DANZA - ISMAEL IVO


Arsenale della Danza / Ismael Ivo

8 / 9 / 10 giugno ore 20.00
Teatro alle Tese - Arsenale
Biblioteca del corpo  (prima assoluta)

ideazione, coreografia Ismael Ivo
con i danzatori dell’Arsenale della Danza
Patrícia Bergantin, Giulia Brenzan, Elisa Capecchi, Marina Cervo, César Dias Cirqueira, Martina Fasano, Giampaolo Gobbi, Arianna Henry, Tunai Denise Jones, Malcolm Matheus, Stefano Marletta, Jane Alison McKinney, Ariadne Mikou, Antonio Nicastro, Guilherme Nunes, Giuseppe Paolicelli, Domenico Russo, Valentina Schisa, Paula Sousa, Leilane Teles, Felipe Torquatto, Lucas Valente, Richard Villaverde, Elisabetta Violante, Miles Edward Yeung
scene Marcel Kaskeline
luci Marco Policastro
produzione la Biennale di Venezia

Inaugura l’8. Festival Internazionale di Danza Contemporanea, l’8 giugno al Teatro alle Tese (ore 20.00), Biblioteca del corpo, la nuova coreografia di Ismael Ivo con i 25 danzatori dell’Arsenale della Danza, giovani tra i 19 e i 30 anni provenienti da Italia, Stati Uniti, Grecia e Brasile. Dopo il debutto a Venezia, la nuova creazione di Ismael Ivo proseguirà in tournée in Italia, in collaborazione con Arteven, e all’estero, in collaborazione con il SESC (Serviço Social do Comércio) di San Paolo del Brasile. Biblioteca del corpo sarà a Legnago (13 giugno), Vicenza (14 giugno), Treviso (16 giugno) e infine a San Paolo del Brasile (27 e 28 luglio).

Riecheggiando il celebre racconto di Borges, La Biblioteca di Babele, Ismael Ivo compone una sua personale “biblioteca del corpo” distribuita in tante “sale”, ognuna intitolata a un tema diverso, seguendo un percorso circolare: Bozzolo, Studio di Marina, Risvegli, Studio di Muybridge, Il giardino dei sentieri che si biforcano, Bozzolo.“Con Biblioteca del corpo – scrive Ismael Ivo - continuo il mio percorso di esplorazione fisica.  È per me infinitamente affascinante vedere il corpo come un sensore e un documento delle nostre vite e delle nostre esistenze. Biblioteca del corpo è una installazione coreografica, una sorta di impalcatura concettuale in cui i corpi sono raccolti come un libro. Il punto di partenza è l’idea che ogni individuo rappresenta di per sé un libro che contiene informazioni uniche e originali. Queste informazioni segrete sono inimitabili. Ma il libro individuale deve essere aperto per poter rivelare i suoi diversi aspetti, i difetti, le qualità e le potenzialità. In questo processo, ogni singolo libro, pur se originale di per sé, è solo un volume della grande enciclopedia umana.

Qui sta il miracolo, la sfida e la partita. In che ordine devono essere messi i libri? C’è una combinazione chiara o una determinata logica da seguire? Il corpo è un libro. Ogni funzione o disfunzione del corpo può condurre alla chiave di una nuova scoperta. La forma simmetrica è completa solo se può aggiungere il suo contrario. Il concetto tradizionale di funzionamento perfetto del corpo ha senso solo se lascia spazio alla coesistenza con l’imperfezione. Questa composizione e scomposizione cerca di trasformare lo spazio fisico.  È un modo per esplorare e rivelare nuove possibilità. Al centro c’è l’investigazione del processo creativo. Il corpo è un libro di strane idee e possibilità. Questa scoperta è abbracciata con passione. Potrebbe aiutarci a rinnovare la capacità di capire noi stessi”.

Con Biblioteca del corpo, lo spettacolo che conclude la sessione di studi dell’Arsenale della Danza per il 2012 e inaugura contemporaneamente l’8. Festival Internazionale di Danza Contemporanea, il programma di laboratori e ricerca della Biennale di Venezia trova un punto di ricongiungimento all’attività festivaliera, instaurando un rapporto attivo tra festival e creatività.

In linea di continuità con il programma Educational della Biennale, che intende sollecitare l’interesse e la percezione del contemporaneo nei giovani, fornendogli gli strumenti necessari per accedervi, il mese di prove che precede il debutto dello spettacolo prevederà anche appuntamenti dedicati agli studenti. Il movimento come espressione artistica, l’approfondimento del processo coreografico, il vocabolario della danza oggi troveranno dimostrazione efficace e diretta nei workshop pratico-interattivi organizzarti nel luogo stesso dell’ideazione coreografica, al Teatro Piccolo Arsenale, dove Ismael Ivo e i 25 danzatori dell’Arsenale della Danza sveleranno la genesi di uno spettacolo. (www.labiennale.org/it/danza)

MUSEO CORRER - GUSTAV KLIMT


A un secolo dalla storica partecipazione alla Biennale di Venezia del 1910, Gustav Klimt torna a Venezia. Si visita fino all’8 luglio nelle sale del Museo Correr la mostra Klimt nel segno di Hoffmann e della Secessione: una eccezionale rassegna di dipinti, rari e preziosi disegni, mobili e raffinati gioielli, ma anche di elaborate ricostruzioni e interessanti documenti storici, che illustra la genesi e l’evoluzione, in ambito architettonico e pittorico, dell’opera di Klimt e di quanti con lui diedero vita alla Secessione viennese, istanza di quel modernismo europeo che ebbe tra i suoi protagonisti di spicco personaggi come George Minne, Jan Toorop, Fernand Khnopff, Koloman Moser, Josef Hoffmann.
Proprio la collaborazione con quest’ultimo è uno dei temi centrali della mostra, che vuole documentare come in breve tempo questi due straordinari personaggi, l’artista e l’architetto, fossero capaci di condividere incarichi, clienti, amici ma soprattutto la spasmodica tensione verso l’opera d’arte totale, concretizzata nel Fregio di Beethoven (1901-1902) e nelle decorazioni di Palazzo Stoclet a Bruxelles, progetti entrambi presenti nella mostra veneziana.
La mostra è anche l’occasione per comprendere il rapporto da Gustav Klimt e Venezia: era il 1899, l’artista era arrivato in laguna con l’allora amata Alma Mahler e il compagno di Secessione Carl Moll, patrigno di lei. Il gruppo era composto da dieci persone; alloggiavano tutti in un albergo del Lido. In una giornata nebbiosa (prima di essere rispedito a casa da Moll, infastidito per i troppo baci che Klimt e Alma si scambiavano quando pensavano di non essere visti dal patrigno di lei), Klimt visitò la Basilica di San Marco. I mosaici bizantini gli apparvero come “una pioggia d’oro”, una visione che avrebbe profondamente condizionato la sua opera.
La mostra, dopo essere stata fino a poche settimane fa al Museo Belvedere di Vienna in occasione dei 150 anni dalla nascita dell’artista, approda a Venezia, in parte reimpaginata soprattutto per ciò che riguarda gli inizi del percorso klimtiano, e copre un arco di circa trent’anni, dal 1880 al 1910.
Una delle autentiche novità di questa mostra veneziana è anche la presentazione nell’ultima sala, di un sublime dipinto di Klimt, il Girasole, del 1907, che il Museo del Belvedere ha acquisito solo una decina di giorni fa e che ha subito spedito a Venezia. Klimt del resto - è stato ricordato anche ieri - non fece mai un autoritratto, diceva di guardare alla sua arte se si voleva sapere qualcosa di lui.
Quasi a sottolineare il legame «veneziano» di Klimt e la sua influenza sull’arte italiana e lagunare dell’epoca, verranno esposte nelle sale della Galleria Internazionale d’Arte Moderna di Ca’ Pesaro, dal 31 marzo, i cicli pittorici Le Mille e una notte di Vittorio Zecchin e La Prima vera di Galileo Chini, che molto gli devono.
La mostra al Correr si visita fino all’8 luglio, tutti i giorni dalle 10 alle 18 (la biglietteria chiude un’ora prima). (da http://www.nuovavenezia.gelocal.it/)

Il biglietto intero costa 12 euro, ridotto 10.

MUSEO FORTUNY - DIANA VREELAND


mostra Diana Vreeland a Venezia

Palazzo Fortuny inaugura la prima grande mostra - dopo la retrospettiva curata da Richard Martin e Harold Koda nel 1993 al Metropolitan di New York - che riflette sulla complessità del lavoro della Vreeland, individuando gli elementi della sua grammatica... Diana Vreeland, un mito della moda, inizia la carriera giornalistica come autrice della spiritosa rubrica “Why don’t you?” su Harper’s Bazaar per poi approdare, nel 1962, alla direzione di Vogue America, fino al 1971.
Attraverso Vogue ha dettato per un decennio "folgorante" le leggi dello stile e del gusto mondiali, ha colto la vera essenza della sua epoca, ispirando con la sua sensibilità artistica e la sua personalità la creatività dei più grandi stilisti del suo tempo. “L’eleganza è innata, e non ha niente a che fare con l’essere ben vestiti” diceva.
Icona fashion, dunque, ma sempre controcorrente e proiettata al futuro, irriverente... e la mostra veneziana cerca proprio di restituire il magnifico incedere con cui la Vreeland ha attraversato la moda del Novecento prima negli anni di “Harper’s Bazaar” e “Vogue”, poi nel suo ruolo di Special Consultant per il Costume Institute del Metropolitan Museum of Art di New York: non solo un percorso fra gli abiti più rappresentativi che hanno animato le mostre realizzate da Vreeland al Met, ma una vera e propria riflessione sul contribuito museografico di Diana Vreeland alle mostre di moda e al fashion curating.
A Palazzo Fortuny, per la prima volta in Italia si potranno ammirare abiti che appartengono alla storia della moda: i capi di Saint Laurent e Givenchy indossati da Vreeland e provenienti dal Metropolitan Museum of Art di New York; alcuni straordinari pezzi di Balenciaga provenienti dal Cristóbal Balenciaga Museum di Getaria; le creazioni di Saint Laurent provenienti della Fondation Pierre Bergé-Yves Saint Laurent; preziosi esemplari che hanno segnato la moda novecentesca da prestigiose collezioni private e archivi aziendali, fra cui capi di Chanel, Schiaparelli, Missoni, Pucci e 2 costumi dei Ballets Russes. (da http://www.veneziatoday.it/)
mostra Diana Vreeland a Venezia

              (biglietteria 10.00 – 17.00).
              Chiuso il martedì.
Costo:   intero 10€ e ridotto 8€
Zona:    San Marco
Dal:      10/03/2012
Al:        25/06/2012